La nota stilista Donatella Versace è tornata a parlare della morte del fratello Gianni avvenuta il 15 luglio 1997.
Era il 15 luglio 1997 quando a Miami, davanti alla propria abitazione, Gianni Versace veniva ucciso. Dall’altra parte del mondo, sua sorella Donatella Versace urlava dal dolore dopo una sfilata e solamente dopo 24 ore ne riportava a casa l’urna. Intervista a 7, inserto del Corriere della Sera, la stilista ha raccontato il suo dolore e tutta la sofferenza che ancora oggi prova.
Donatella Versace e la perdita di suo fratello Gianni
“Si avvicina il 15 luglio e come ogni anno, anche se faccio di tutto per distrarmi, lo rivivo esattamente come il 15 luglio del 1997, uno shock incredibile, un dolore inimmaginabile. Essere così lontana da lui… Lo ripenso come se fosse accaduto solo ieri. Per me è stato un dolore troppo forte”. Inizia così l’intervista di Donatella Versace che ricorda suo fratello Gianni.
“Io e Gianni avevamo un rapporto strettissimo, lui era la mia famiglia. Insieme a lui sentivo che potevo fare tutto, osare quello che gli altri non avevano osato. Così ho imparato a non arrendermi mai, perché la sua passione per il lavoro, la sua gioia di vivere ed il suo essere un vulcano di idee erano contagiosi”.
La perdita di suo fratello è stata dolorosissima per Donatella che ha spiegato: “Ho vissuto l’esperienza peggiore della mia vita. Impossibile descrivere come mi sono sentita e la sofferenza passata in quel momento. La perdita di Gianni è stata privata, ma anche pubblica: io ho perso mio fratello, le persone hanno perso un genio creativo. Non c’è giorno che io non pensi a lui”.
E a livello lavorativo: “Quando Gianni è mancato ho vissuto un grande momento di angoscia, di dolore come sorella. Sentivo tutti gli occhi puntati su di me. Mi chiedevano: ‘E adesso cosa faremo?’, non mi sentivo all’altezza. Ho avuto una forza interiore incredibile; dicevo a me stessa che dovevo farcela per lui perché non avrebbe mai voluto che Versace si fermasse. Mi sono fatta coraggio, ho guardato tutti i nostri collaboratori e ho detto: ‘Mettiamocela tutta e andiamo avanti’, indossando un sorriso che in quel momento non avevo. Da lì è scattato qualcosa dentro di me che mi ha fatto lottare e lottare per arrivare a quello che Versace rappresenta oggi”.
“Per me è stato difficile superare il dolore per la sua perdita, per molto tempo pensavo che non fosse possibile. Ho indossato una maschera per coprire i miei sentimenti, per mostrarmi sempre al massimo: avevo paura, gli occhi di tutti erano puntati su di me. Dovevo andare avanti e questo enorme dolore ha contribuito a creare la donna che oggi sono, una donna diversa da allora, più sicura di sé e delle sue azioni”.
Infine un pensiero molto dolce e inedito riguardo un oggetto che la donna indossa di suo fratello: “Un anello che mi ha regalato Gianni, un diamante giallo, che metto nei momenti speciali. Ma anche più semplicemente quando ho voglia di indossarlo, senza una ragione particolare”.
Di seguito l’anteprima dell’intervista pubblicata da 7 su Instagram in un post: